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Ingredienti e sostanze riconosciute nei cosmetici

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Ingredienti e sostanze riconosciute: facciamo chiarezza tra ciò che è consentito e ciò che è sicuro

Esiste una profonda differenza tra ingredienti consentiti e ingredienti sicuri in campo cosmetico.

Per fare maggiore chiarezza sull’argomento, riportiamo un interessante articolo trattato da skineco.org. Buona lettura! 

Dal primo intervento legislativo europeo riguardante il riavvicinamento, quindi la quanto più possibile omogeneizzazione, delle legislazioni particolari dei vari stati membri riguardanti prodotti cosmetici del 1976 (Council Directive 76/768/EEC, 27/07/1976) la quantità di sostanze utilizzate per la formulazione di cosmetici e la vastità di offerta proposta dalle aziende di settore è aumentata ad un ritmo considerevole.

L’avanzamento tecnologico applicato al settore cosmetico unitamente alla sempre più alta aspettativa di qualità e di risultati richiesta dai consumatori hanno portato l’industria cosmetica a ricercare sostanze sempre nuove e più performanti (si pensi a tutte le nuove sostanze utilizzate nell’ambito della formulazione di prodotti per la protezione solare), ma anche a studiare la trasformazione e la manipolazione di ingredienti conosciuti da decenni nel mondo cosmetico (si pensi alle tecniche di micronizzazione e nanonizzazione applicate negli ultimi anni ad ingredienti funzionali sempre nell’ambito della formulazione di prodotti per la protezione dai raggi solati UVA e UVB come l’ossido di zinco e il biossido ti titanio).

Questo veloce movimento del settore e il relativo aumento delle sostanze utilizzate nella formulazione cosmetica hanno contribuito e spinto negli anni le Istituzioni europee ad intervenire più volte sull’originario documento del 1976 nel quale si elencavano per la prima volta le sostante riconosciute come utilizzabili per la formulazione.

INGREDIENTI NEI COSMETICI: COSA DICE LA LEGGE

Le modifiche intervenute nel 1996 con la Commission Decision 96/335/EC, con la quale s’istituiva il sistema di nomenclatura internazionale per gli ingredienti cosmetici- INCI, la sua successiva modifica ai fini di aggiornamento nel 2006 (Commission Decision 2006/257/EC), nel 2009 (Regulation (EC) No 1223/2009) ed infine ora tramite la proposta della bozza di modifica arrivata alla Commissione Europea lo scorso dicembre 2018 (Draft Commission Decision establishing a glossary of common ingredient names for use in the labelling of cosmetic products, 2018-12-20). Questi interventi sono testimonianza dell’evidente tentativo da parte delle Istituzioni europee di garantire quantomeno la chiarezza a livello di nomenclatura davanti al costante aumento delle sostanze impiegate, o che si vorrebbero utilizzare, nella formulazione di cosmetici.

Il dinamismo della Commissione Europea sull’argomento ci suggerisce però anche come sopratutto in un campo come questo degli ingredienti cosmetici, il concetto di “sicuro per legge” non possa trovare applicazione. Questo poiché risulta evidente come ad un tale livello di innovazione, quindi d’introduzione di sostanze ed ingredienti nuovi o sensibilmente modificati e trasformati, non possa corrispondere con un livello di ricerca e verifica di sicurezza adeguato per ognuna di queste sostanze.

INGREDIENTI: SI POSSONO USARE, MA SARANNO DAVVERO SICURI?

Fra l’impossibilità di utilizzare un certo ingrediente o una categoria di ingredienti e sostanze, perché espressamente vietato da leggi nazionali ed europee, e il voler pensare che ogni ingrediente utilizzabile, perché appunto non vietato per legge, sia anche “sicuro per legge” si commette un evidente errore di valutazione ma anche e soprattutto un disservizio al consumatore che deve, e vuole sempre più, essere messo nella condizione di potersi informare in autonomia alla ricerca di una cosmesi che sia per lui d’aiuto e non sicuramente pericolosa.

Il costante aggiornamento della nomenclatura INCI da parte delle Istituzioni europee rappresenta un importante strumento di chiarezza e trasparenza in primis per il consumatore che negli ultimi anni sempre più cerca e vuole avere modo di capire cosa effettivamente un cosmetico fa e può fare per lui o “su di lui”.

Noi di Skineco però teniamo a ribadire ancora una volta come la possibilità di utilizzare, perché non espressamente vietato appunto, una serie di ingredienti e sostanze all’interno di cosmetici acquistabili dai consumatori non garantisca automaticamente una loro caratteristica di “sicuro per legge”.

INGREDIENTI: DALL’USO AL DIVIETO. ECCO ALCUNI ESEMPI

Questo nella misura in cui non sono isolati i casi in cui dopo una serie di anni d’utilizzo di determinati ingredienti si sia arrivati ad una sicurezza scientifica della loro dannosità e quindi ad un divieto di utilizzo totale, ad una riduzione della percentuale utilizzabile nella formula o a una loro limitazione rispetto a categorie particolari di prodotto.

Esempi più recenti sono l’esclusione del HYDROXYISOHEXYL 3-CYCLOHEXENE CARBOXALDEHYDE, il CYCLOPENTASILOXANE e il CYCLOTETRASILOXANE eliminati per prodotti solari e lacche per capelli, la limitazione del BENZOFENONE -3, il divieto di utilizzo dell’ossido di zinco in prodotti respirabili durante l’applicazione e l’ulteriore riduzione dell’utilizzabilità del METHYLISOTHIAZOLINE);

Isolati non sono neanche i casi di discussioni scientifiche rispetto ad ingredienti e sostanze attualmente utilizzabili per legge nella formulazione ma sulla cui sicurezza ancora si dibatte (ved. filtri solari chimici e al loro portata di perturbatori endocrini).

L’innovazione e la ricerca scientifica sono un valore indiscutibile, ma evidente è anche come nel delicato ambito della formulazione cosmetica la prospettiva da tenere a mente e da perseguire, a livello valutativo e di ricerca scientifica.

Secondo noi di Skineco non ci dev’essere un semplice approccio di “sicuro perché non vietato” ma piuttosto un costante lavoro di ricerca che porti ad una cosmesi funzionale ed ecodermocompatibile che serva in primis la funzione di tutela del consumatore e che tenga ben a mente anche le vere sfide che la scienza cosmetica e il mercato cosmetico devono affrontare oggi. No alla ricerca dell’efficacia cieca, ma sì a formulazioni che riescono a coniugare le indiscutibili necessità di efficacia e cura, che il consumatore richiede, e ancora sì a cosmetici che siano al contempo funzionali, dermo-compatibili ed eco-compatibili.

ARTICOLO TRATTO DA SKINECO.ORG